Ogni cultura del mondo vanta storie o leggende legate all’amore, un argomento che non può essere ignorato in quanto tutti gli esseri umani, almeno una volta nella vita, si ritroveranno faccia a faccia con questo sentimento. Possiamo cercare di sfuggirgli o nasconderlo ma prima o poi riuscirà a farsi spazio nel nostro cuore. I racconti il cui fulcro ruota intorno a questa emozione si stanziano in un continuum che va dalla tragedia al lieto fine ed oggi andremo a scoprirne alcuni.
Un mondo senza amore
“Antiche tradizioni dell’induismo” https://it.carolchanning.net/
Un giorno Kama, il dio indiano dell’amore, ebbe la brillante idea di infastidire Shiva, il dio della distruzione. Il piano di Kama era quello di approfittare della distrazione di Shiva, assorto in meditazione, per scoccare una delle sue frecce su di lui e farlo così innamorare della prima donna che avrebbe visto. Nonostante Shiva fosse immerso nelle sue preghiere riuscì ad intuire gli intenti di Kama il quale, una volta avvicinatosi, ricevette una terribile occhiata dal terzo occhio di Shiva che lo annientò.
Di lì a poco il mondo cadde in un profondo stato di cupezza; senza l’amore, l’odio e la tristezza dominavano supremi. Resosi conto di quanto gli esseri umani avessero bisogno di Kama, Shiva decise di riportarlo in vita ad una sola condizione: non avrebbe dovuto mai più disturbarlo.
La morale che si cela dietro questa leggenda vuole insegnare come nei momenti di riflessione, a cui sottoponiamo la nostra mente, non dobbiamo farci distrarre dai sentimenti ma ciò non vuol dire che dobbiamo eliminarli completamente dalla nostra vita in quanto necessari per la nostra sopravvivenza.
“Antiche tradizioni dell’induismo” https://it.carolchanning.net/
Un giorno Kama, il dio indiano dell’amore, ebbe la brillante idea di infastidire Shiva, il dio della distruzione. Il piano di Kama era quello di approfittare della distrazione di Shiva, assorto in meditazione, per scoccare una delle sue frecce su di lui e farlo così innamorare della prima donna che avrebbe visto. Nonostante Shiva fosse immerso nelle sue preghiere riuscì ad intuire gli intenti di Kama il quale, una volta avvicinatosi, ricevette una terribile occhiata dal terzo occhio di Shiva che lo annientò.
Di lì a poco il mondo cadde in un profondo stato di cupezza; senza l’amore, l’odio e la tristezza dominavano supremi. Resosi conto di quanto gli esseri umani avessero bisogno di Kama, Shiva decise di riportarlo in vita ad una sola condizione: non avrebbe dovuto mai più disturbarlo.
La morale che si cela dietro questa leggenda vuole insegnare come nei momenti di riflessione, a cui sottoponiamo la nostra mente, non dobbiamo farci distrarre dai sentimenti ma ciò non vuol dire che dobbiamo eliminarli completamente dalla nostra vita in quanto necessari per la nostra sopravvivenza.
Il fiume di sangue
“Il mito di Galatea” http://www.scuolagalatea.it/2018/12/03/il-mito-di-galatea/
Questa storia è ambientata in Italia e narra di due amanti la cui sorte fu davvero funesta.
Aci e Galatea erano un pastorello ed una ninfa molto innamorati, il loro amore però non era visto di buon occhio dal gigante Polifemo che corteggiava spudoratamente Galatea. I due giovani erano soliti passare i loro momenti insieme lungo la riva del mare lasciandosi alle spalle l’imponente Etna. Durante uno di questi incontri vennero spiati da Polifemo il quale approfittò di un momento di distrazione di Galatea per attaccare ed uccidere il povero Aci schiacciandolo con un enorme masso. Galatea era disperata e gli dei di fronte a quella scena decisero di trasformare il sangue del defunto Aci in un fiume la cui sorgente nasceva dall’Etna e la sua foce si apriva lungo il tratto di spiaggia in cui era solito ritrovarsi con la sua amata.
Questo fiume esiste davvero e si trova nella spiaggia di Capo Mulini, ha un colore rossastro e gli abitanti locali sono soliti chiamarlo “u sangu di Jaci”.
“Il mito di Galatea” http://www.scuolagalatea.it/2018/12/03/il-mito-di-galatea/
Questa storia è ambientata in Italia e narra di due amanti la cui sorte fu davvero funesta.
Aci e Galatea erano un pastorello ed una ninfa molto innamorati, il loro amore però non era visto di buon occhio dal gigante Polifemo che corteggiava spudoratamente Galatea. I due giovani erano soliti passare i loro momenti insieme lungo la riva del mare lasciandosi alle spalle l’imponente Etna. Durante uno di questi incontri vennero spiati da Polifemo il quale approfittò di un momento di distrazione di Galatea per attaccare ed uccidere il povero Aci schiacciandolo con un enorme masso. Galatea era disperata e gli dei di fronte a quella scena decisero di trasformare il sangue del defunto Aci in un fiume la cui sorgente nasceva dall’Etna e la sua foce si apriva lungo il tratto di spiaggia in cui era solito ritrovarsi con la sua amata.
Questo fiume esiste davvero e si trova nella spiaggia di Capo Mulini, ha un colore rossastro e gli abitanti locali sono soliti chiamarlo “u sangu di Jaci”.
Un amore d'oro
“Atlanta e Ippomene di Guido Reni” https://www.analisidellopera.it/guido-reni-atalanta-e-ippomene/
Non tutte le storie d’amore hanno finali tragici, alcune sanno sorprenderci con un po’ di dolcezza. È questo il caso di Atlanta ed Ippomene.
Atlanta era una bellissima ragazza con diverse abilità nella caccia, nel combattimento ma soprattutto nella corsa. Suo padre voleva che trovasse marito ma lei aveva paura di perdere le sue doti se avesse acconsentito a questa richiesta. La giovane si fece furba e disse al padre che avrebbe sposato solo chi fosse riuscito a batterla in una gara di corsa aggiungendo però un piccolo dettaglio: se lei avesse vinto, il perdente sarebbe stato ucciso.
Nonostante questa inquietante clausola molti accolsero la sfida di Atlanta, erano disposti a sfidare anche la morte pur di sposarla ma nessuno riuscì a batterla. Fin quando non fu il turno di Ippomene la cui bellezza colpì molto Atlanta che si dispiacque per la sua incombente dipartita. Tuttavia, quest’ultimo aveva un asso nella manica: chiese l’aiuto di Venere la quale, interessatasi alla causa del giovane, gli diede tre mele d’oro che avrebbe dovuto far cadere durante la gara. La corsa iniziò ed Ippomene, appesantito dai frutti dorati, venne subito distaccato da Atlanta. Un po’ alla volta il giovane lanciò le mele oltre la fanciulla che, incuriosita dal loro scintillio, iniziò a raccoglierle. Appesantita a sua volta dal carico dei frutti, la ragazza perse agilità arrivando seconda alla fine della gara. La vittoria di Ippomene lasciò senza parole Atlanta la quale acconsentì con piacere a sposarlo.
“Atlanta e Ippomene di Guido Reni” https://www.analisidellopera.it/guido-reni-atalanta-e-ippomene/
Non tutte le storie d’amore hanno finali tragici, alcune sanno sorprenderci con un po’ di dolcezza. È questo il caso di Atlanta ed Ippomene.
Atlanta era una bellissima ragazza con diverse abilità nella caccia, nel combattimento ma soprattutto nella corsa. Suo padre voleva che trovasse marito ma lei aveva paura di perdere le sue doti se avesse acconsentito a questa richiesta. La giovane si fece furba e disse al padre che avrebbe sposato solo chi fosse riuscito a batterla in una gara di corsa aggiungendo però un piccolo dettaglio: se lei avesse vinto, il perdente sarebbe stato ucciso.
Nonostante questa inquietante clausola molti accolsero la sfida di Atlanta, erano disposti a sfidare anche la morte pur di sposarla ma nessuno riuscì a batterla. Fin quando non fu il turno di Ippomene la cui bellezza colpì molto Atlanta che si dispiacque per la sua incombente dipartita. Tuttavia, quest’ultimo aveva un asso nella manica: chiese l’aiuto di Venere la quale, interessatasi alla causa del giovane, gli diede tre mele d’oro che avrebbe dovuto far cadere durante la gara. La corsa iniziò ed Ippomene, appesantito dai frutti dorati, venne subito distaccato da Atlanta. Un po’ alla volta il giovane lanciò le mele oltre la fanciulla che, incuriosita dal loro scintillio, iniziò a raccoglierle. Appesantita a sua volta dal carico dei frutti, la ragazza perse agilità arrivando seconda alla fine della gara. La vittoria di Ippomene lasciò senza parole Atlanta la quale acconsentì con piacere a sposarlo.
Queste sono solo alcune delle tantissime leggende che sono state scritte cercando di raccontare qualcosa sull’amore, un sentimento legato alla gioia e al dolore di cui non possiamo fare a meno. Anche noi di CU29 abbiamo cercato di raccontare qualcosa attraverso la nostra Passion Collection. Vieni a scoprire i nostri bracciali in rame e rendi un po’ più dolce il tuo San Valentino.
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